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A partire dal III secolo d. C., l’impero romano attraversa un periodo di crisi dovuto alle rivalità tra le provincie ed alle lotte per la successione al trono imperiale. Nei secoli successivi i mari diventarono insicuri, perché erano percorsi da pirati che depredavano le navi e saccheggiavano le città costiere.

Fenici

Cartaginesi

Romani

Vandali

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VII sec. a.C. VI sec. a.C. 238 a.C.

455 d.C.

533 d.c.

VIII sec. d.C.

Il pericolo di una invasione da parte dei popoli germanici stanziati ai confini orientali dell’impero diventava sempre più grave. Infatti nel V secolo d.C., i Barbari (diversi popoli quasi tutti di origine germanica) invasero la parte occidentale dell'Impero occupando la penisola Iberica, la Gallia, l’Africa ed anche la penisola italiana.

I Vandali erano uno dei pochi popoli germanici che possedevano delle navi, perciò, dopo aver devastato l’Italia e saccheggiato Roma, nel 455 d.C. si trasferirono in Sardegna e la conquistarono, unendola ai territori che avevano acquisito nel Nord Africa.

Comunque si limitarono a controllare le coste e non tentarono di estendere il loro dominio all’interno dell’isola. Il loro governo era caratterizzato da una estrema trascuratezza: si limitavano ad imporre tributi a quella parte degli abitanti che riuscivano a controllare.

La loro dominazione durò sino al 533 d.C., quando l’imperatore d’oriente Giustiniano riconquistò una parte degli antichi domini di Roma nel Mediterraneo occidentale, ponendo fine al regno dei Vandali.

Così i Bizantini presero possesso della Sardegna, ma in realtà non riuscivano a controllare territori tanto lontani e la loro presenza sull’isola diminuì progressivamente, specialmente dopo l’inizio dell’espansione araba.

Infatti, a partire dal VII secolo d.C., gli Arabi si impadronirono di tutta la fascia costiera del Nord Africa, di una parte della penisola iberica, dell’Asia minore, minacciando anche Costantinopoli. La navigazione nel Mediterraneo divenne difficile a causa dei pirati Saraceni. Perciò in tutto l’Occidente e dunque anche in Sardegna, le città costiere vennero abbandonate. La popolazione si ritirò nelle campagne e all’interno dell’isola per sfuggire agli attacchi dei pirati ed ai saccheggi.

Ricerca svolta dalla
Classe 2°C - Scuola media "B. Croce" di Pula - Anno scolastico 1997/98

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