
Due
delitti efferati - vittime una sacerdote ed una cuoca - un gruppo di clienti
bloccati in un albergo di lusso assediato dalla neve, tra i monti innevati della
Sardegna, dove non si sa se arriver� prima la soluzione del caso o la notizia
che il misterioso assassino ha fatto un'altra vittima� E' un giallo,
intitolato "Tana di Volpe", l'opera prima della scrittrice Rina Brundu,
d'origine sarda ma residente in Irlanda. Un romanzo (edito da Dario Flaccovio
nella collana Gialloteca) che lo scrittore e saggista Danilo Arona definisce,
sulla fascetta di copertina, "un mystery all'inglese, raffinato e
inquietante, in una Sardegna metafisica e inconfessata. Sul 'Tana di volpe',
solitario albergo appena inaugurato ai piedi della montagna, una nevicata
implacabile scandisce un vorticoso crescendo di paura collegato a un passato
enigmatico che un misterioso killer vuole riportare alla luce. Tra Shining e
Gosford Park, l'esordio vibrante di Rina Brundu".
A venire a capo dell'enigma, alla fine di una vicenda che ha la struttura del
classico whodunit anglosassone, sar� il maresciallo dei carabinieri Asdrubale
Vinci, coadiuvato dall'inseparabile amico don Osvaldo, bibliotecario di
Villarosa - il paese immaginario in cui la vicenda si svolge - esperto
d'enigmistica e d'informatica. Il d�nouement finale chiarir� anche chi sono i
responsabili di una serie di furti di reperti archeologici che sino ad allora le
forze dell'ordine non erano riuscite ad individuare. L'autrice, nella
postfazione - ma anche tra le righe del romanzo - d� voce ad una Sardegna
dimenticata, afflitta dalla sordit� dei suoi amministratori alle istanze della
popolazione e martoriata da un crescendo di criminalit� che non d� tregua e
mortifica le speranze di crescita.

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