Gianluca � partito in Gennaio da Genova dirigendosi verso sud lungo il Tirreno, ha attraversato tutto lo stivale sino alla Calabria. Da qui � ritornato verso nord ma stavolta passando per le regioni adriatiche: Puglia, Abruzzo, Marche e su sino a Trieste. Poteva finirla qui e sarebbe gi� stata un'impresa. Invece Gianluca non ha alcuna intenzione di fermarsi; abbandonato il mare che aveva costeggiato da Genova a Trieste si � diretto verso le montagne della Carnia e ha attraversato le Alpi sino alla Valle d'Aosta per poi ridiscendere verso Genova. Giro finito? Non se ne parli nemmeno. Mancavano ancora due importanti regioni italiane, non gli � sembrato il caso di trascurarle. Cos� ha preso il traghetto per Palermo e ha percorso tutta la Sicilia. Un altro traghetto lo ha portato a Cagliari dove ha trascorso 5 giorni nel porto per mettere ordine nel suo diario ed � quindi partito per il giro della nostra splendida Sardegna. Quando l'ho incontrato io si dirigeva verso Alghero. Avrebbe poi proseguito per Bosa, il Sinis, Arborea, Montevecchio, il Sulcis ed infine Cagliari dove in pratica si concluder� nella prima met� di dicembre 2000 il suo giro dell'Italia. Gianluca parla moltissimo, � stato difficile salutarlo! I racconti dei luoghi, degli incontri, delle esperienze si susseguono a ritmo frenetico. E' comprensibile; in questo anno di peregrinazioni ha avuto modo di vedere tanti posti e di conoscere tante persone. Gianluca alla fine del suo giro d'Italia avr� percorso 7400 chilometri, percorrendo giornalmente dai 40 ai 60 chilometri. Giunto in una nuova localit� la prima preoccupazione � quella di trovare un riparo. La maggior parte delle volte � stata sufficente una tettoia, ma molte sono state le persone che gli hanno offerto un pasto o un letto in cui dormire. Come compagno di viaggio Gianluca ha avuto sempre almeno un cane, incontrato per la strada. Nell'ultima parte del suo viaggio gli ha tenuto compagnia Shira (che vedete nella foto) una meticcia tipo Husky. Anche il carrello ha un nome, si chiama Ditri!
Gianluca � una persona semplice, ha 28 anni ma conserva ancora lo spirito del bambino: aperto, trasparente e soprattutto libero. Parlando con lui la sensazione di libert� circondava come una campana quel punto di una strada deserta di un mercoled� feriale di novembre nella Sardegna settentrionale: bella e affascinante in tutte le stagioni. Pensavo a questo nostro mondo in cui cresciamo seguendo dei percorsi predefiniti. L'avventura, come quella che ha fatto Gianluca o come tante altre, a volte bussa alla porta della nostra vita, ma quasi sempre non possiamo abbandonare il tracciato che stiamo seguendo. Ma non fraintendetemi, non voglio affermare che tutti dovremmo fare come Gianluca. La nostra societ� ha le sue regole ed � necessario portare progresso e benessere per l'umanit� (possibilmente tutta e non solo una parte di essa), per� gente come Gianluca mi fa ricordare che nell'Uomo, nonostante la globalizzazione non solo economica ma anche dei comportamenti, � sempre vivo quello spirito di avventura e di libert� che ha sempre contraddistinto la nostra specie probabilmente sin dagli albori della civilt�. Buon viaggio Gianluca! Nel maggio del 2002 Gianluca ci ha inviato nuove notizie e fotografie su di lui. Ecco cosa ci racconta: "Io e
Shira siamo appena tornati dal nostro terzo viaggio (Giro della
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