1° biking tour di Isola Sarda

Maggio 2002

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3° Bikingtour 2004

Questo resoconto riguarda una iniziativa che che da tempo intendevo realizzare. Niente di eccezionale o strabiliante dal punto di vista sportivo, un semplice giro ciclistico con ritmi tutt'altro che estremi. Essendo, oltre che un ciclista che di estremo ha solo il dilettantismo,  anche il webmaster di Isola Sarda ho pensato di utilizzare il sito come strumento per reclutare altri appasionati che fossero disposti a condividere con me e con il mio amico Tore questa piccola avventura. L'impresa è riuscita solo in parte. Gli italiani, si sa, non amano le imprese sportive "outdoors" e preferiscono trascorrere le proprie vacanze in modo più rilassante. Alcuni lettori si sono mostrati interessati ma non hanno potuto partecipare per via del periodo o di impegni di lavoro comunque alla fine siamo partiti in 3 e la partecipazione di Michaela che è arrivata apposta da Norimberga per partecipare al tour ha dato anche un carattere internazionale al nostro giro.

L'itinerario, progettato da tempo, è quello mostrato nella seguente mappa:

 

L'itinerario si svolge interamente nelle province di Cagliari ed Oristano. In pratica viene percorsa l'intera costa sud-occidentale dell'isola, attraversando le zone del Sulcis, dell'Iglesiente, dell'Arburese, del Sinis e attraversando per intero il Campidano nell'ultima tappa di rientro. Le tappe sono state programmate per avere una lunghezza di circa 80 km, con punte di 100. Quasi tutto il percorso si è svolto lungo la costa, utilizzando strade asfaltate che comunque in Maggio non sono mai molto trafficate.  

L'altimetria è stata di conseguenza non particolarmente impegnativa: a parte alcuni strappi nelle strade costiere (quando la costa si fa rocciosa) vi sono state solo due salite di un certo impegno: la Nebida-Cala Domestica e la Portixeddu-Ingurtosu, entrambe nell'Iglesiente con un dislivello di circa 500 m. 


25 maggio 2002. Poggio dei Pini, il momento della partenza
da sinistra Tore, Michaela, Giorgio

Il clima è stato abbastanza favorevole, ma in Sardegna il maggio spesso offre anche qualcosa di meglio. Non ha mai piovuto ma il vento non è stato certo amico dei nostri impavidi, ma un pò fantozziani ciclisti. I venti predominanti dell'isola sono il maestrale e lo scirocco che soffiano rispettivamente da nord-ovest e da sud sud-est. Il maestrale in particolare può durare sino a un massimo di 7 giorni, ma spesso dura molto meno. Nel nostro caso, mentre salivamo verso nord è durato ... 7 giorni, quindi lo abbiamo avuto sempre contro, in compenso quando l'ultimo giorno (tirata di 100 km verso sud) avremmo gradito averlo alle nostre spalle, è entrato un forte scirocco da sud che ci ha reso la vita un pò più difficile. Con un forte vento contro, difatti, la velocità media in un tratto pianeggiante passa dai 25 km/h ai 15 km/h, il che vuol dire coprire 100 km in 6 ore e mezza anzichè 4.

Considerando vari fattori, tra cui la nostra inesperienza come cicloturisti, abbiamo optato per non rinunciare alla presenza di una macchina d'appoggio che servisse soprattutto al trasporto dell'attrezzatura da campeggio, al cibo ed ammennicoli vari. Si lo so che i veri uomini (e donne) vanno in giro con borsoni stracolmi o carrellini e girano il mondo cosi', ma proprio non ce la siamo sentiti di sottoporci a simili sacrifici. Avremmo gradito la presenza di un accompagnatore o accompagnatrice non pedalante che guidasse la macchina mentre i ciclisti portavano a termine il loro percorso, ma in sua assenza abbiamo dovuto darci il cambio alla guida, perdendo molti punti "avventura" ma garantendoci un minimo di comfort per quella che per tutti noi voleva essere solo una vacanza un pò diversa nel nome di una nostra passione comune: la bicicletta.

I punti di sosta sono stati quasi sempre campeggi e precisamente a Porto Tramatzu/Teulada, Portixeddu/Buggerru, e Is Arenas/S.Caterina. In due località abbiamo utilizzato alberghi (Torre dei Corsari e Arborea), mentre nell'Isola di S. Pietro siamo stati ospiti di una comoda casa carlofortina  messaci a disposizione da amici (Grazie Antonietta!).

Tutte le strutture si sono mostrate adeguate, il periodo di bassa stagione poi facilitava il comfort in quanto in nessun caso si sentiva il disagio di posti molto affollati. 

A causa del maestrale che soffiava forte da molti giorni, la temperatura dell'acqua non era quella che solitamente si trova nell'isola  alla fine di maggio, quando in pratica si da il via alla stagione dei bagni. Questo non ha impedito alla teutonica Michaela (che probabilmente avrebbe nuotato anche nell'Artide) ed all'uomo-di-Atlantide Tore di fare il bagno, mentre il caliente webmaster attendeva periodi più propizi. Una variabile veramente rara per il maggio sardo è stata l'invasione di miliardi di piccoli invertebrati chiamati Velella velella che hanno riempito le spiagge di tutta la costa occidentale creando soltanto problemi olfattivi in quanto i cumuli di questi animali in putrefazione non rappresentano certo il meglio che la natura da queste parti può offrire.     

La spiaggia di Chia

Capo Malfatano

Diciamo qualcosa sui posti visitati durante il percorso. Nella prima tappa (Poggio dei Pini- P.to Tramatzu) segnaliamo la sosta nella sempre magnifica spiaggia di Chia e l'ultimo tratto stradale che è stato recentemente annoverato dalla famosa rivista automobilistica Quattroruote tra le dieci strade più belle d'Italia.  La seconda tappa (Pto. Tramatzu-Carloforte) ha attraversato una zona pianeggiante del Sulcis per poi virare verso a est verso le isole di S. Antioco e S. Pietro. Quest'ultima è stata raggiunta con un traghetto. 

Traghetto Calasetta-Carloforte

Spiaggia della Bobba (Carloforte)

Nell'isola di S. Pietro abbiamo effettuato una giornata di sosta, trascorsa in gran parte nella piccola spiaggia della Bobba. 

La terza tappa, raggiunta nuovamente la Sardegna con il traghetto per Portoscuso, ci ha visto arrampicarci sulla strada per Nebida, dove si ammirano i panorami più belli di tutto il tour, con il magnifico scoglio del Pan di Zucchero. 

Il Pan di Zucchero

La salita che da Masua porta in Costa Verde

 La quarta tappa Portixeddu-Torre dei Corsari parte in salita. Superato il Passo Bidderdi (492 m. slm) ci siamo addentrati nella parte piu' selvaggia e bella del viaggio. La lunga discesa che da Ingurtosu porta al mare lungo il Riu Piscinas è veramente mozzafiato. Tra Piscinas e Pistis abbiamo potuto ammirare i più bei sistemi di dune costiere della Sardegna, unitamente a quelle di Chia già viste nel corso della prima tappa. Per questo motivo potremmo ribattezzare il tour come "Il tour delle dune".  


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