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di Carlo Satta



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La provincia di Sassari � particolarmente ricca di reperti archeologici. A ben guardare una cartina dei siti archeologici, vediamo che in essa vi � la maggiore concentrazione di nuraghi, domus de janas e tombe dei giganti. A pochi chilometri dal centro della citt�, si incontrano importanti siti archeologici di notevole interesse come lo Ziqqurat o Altare preistorico di Monte d'Accoddi (Ponte Secco), e, sempre sulla Cagliari- Sassari- P.Torres, tombe dei giganti e domus de janas.
A cinquanta Km. da Sassari, in territorio di Torralba, sorge il famoso nuraghe di Santu Antine ( San Costantino), il pi� importante degli oltre settemila nuraghi che esistono in Sardegna. Cerchiamo di vederlo pi� da vicino attingendo alla esperienza personale (l'ultima mia visita a S.Antine, risale a circa un anno), e attingendo qui e li alle fonti di coloro che hanno fatto studi specifici sull'argomento: primo fra tutti il Lilliu e ultimo, ma a mio giudizio non meno importante, il volumetto di E. Contu, che credo di avere conosciuto a Torralba in occasione della mia prima visita al museo archeologico ed etnografico sorto in quella cittadina. Vorrei qui ricordare la squisita cortesia, la gentilezza e la dovizia di informazioni, fornitemi in quella occasione. Consiglio a che si reca a visitare il nuraghe di S. Antine di fare una capatina a Torralba per visitare il museo etnografico, moderno e sistemato in modo intelligente e intelligibile.
La civilt� nuragica si diffuse in Sardegna durante l'et� del bronzo e del ferro 1500-500 a.C., si distinse da una lato per la ricchezza dei monumenti realizzati in campo architettonico, ma anche, per l'alto livello artigianale artistico raggiunto ed in particolare ricordiamo la grande produzione di bronzetti. Niente o quasi si sa del popolo che abit� la nostra isola nel prenuragico e nuragico, si sa invece che i nuragici ebbero contatti, nel periodo cosiddetto villanoviano con gli etruschi. La civilt� nuragica prende nome, come � ovvio da quegli edifici che ne caratterizzarono gli insediamenti: il nuraghe. Edificati a ridosso di piccoli insediamenti umani, i nuraghi, sembra non vi siano ormai pi� dubbi, avevano funzioni difensivo-militari. Costruiti con enormi blocchi di pietra disposti su file aggettanti, avevano la forma di un tronco di cono e potevano raggiungere (vedi nuraghe di S. Antine), i 22 metri di altezza, articolarsi in pi� torri tra loro comunicanti, al fine di costituire delle vere e proprie fortezze a pianta triangolare (S.Antine) o pentagonale (Barumini).
Altre costruzioni architettoniche dei nuragici, sono i templi a pozzetto, dedicati al culto delle acque; ancora altre costruzioni dei nuragici, sono le tombe dei giganti: tombe collettive che potevano contenere centinaia di sepolture,se ne contano oltre trecento. Ancora oggi, in Sardegna si contano oltre settemila nuraghi; tra i meglio conservati (i cartaginesi prima, i romani dopo ne fecero scempio), citiamo a mente: il nuraghe di S.Barbara (Macomer), il nuraghe Losa (Abbasanta), il nuraghe Is Paras (Isili) Palmavera (Alghero) e certamente tanti altri che ora ci sfuggono, per esempio non ultimo quello di Oes (Giave) che trovasi a circa ottocento metri da quello di S. Antine e di cui si ha una visione suggestiva dal finestrone del mastio del nuraghe S. Antine. A questo punto sono rimasti i due esempi pi� fulgidi dell'architettura nuragica: il nuraghe di Barumini e quello di Santu Antine. Chiaramente parlando dell'uno, non mancher� qualche richiamo comparativo riferentesi all'altro, cio� a quello di Barumini!

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Il nuraghe di Santu Antine sorge nel territorio del comune di Torralba, in provincia di Sassari, sull'altopiano del Meilogu, nella piana di Cabu Abbas. Vi si arriva voltando a destra al km 172 della superstrada Cagliari-P.Torres; chi decidesse, dopo queste brevi parole di presentazione, recarvisi per una visita pi� approfondita non potr� in nessun caso sbagliare perch� il nuraghe � segnalato da molti cartelli che ne indicano chiaramente l'ubicazione; altra informazione importante,sul posto sono presenti uno stuolo di ragazze professionalmente preparate ad illustrarvi tutti i segreti del nuraghe, che � situato a circa una cinquantina di km da Sassari. Il nuraghe � denominato Santu Antinine (San Costantino) ma la denominazione pi� usuale, popolare, �: Sa Domo de su Re (la Casa del Re), cio� Reggia nuragica. Attorno si notano una decina di nuraghi dei quali il pi� importante � il gi� citato nuraghe Oes di Giave. Il professor E. Contu non me ne vorr�, se attingo a piene mani dal suo preziosissimo volumetto; lo scopo non � gi� quello di copiare di sana pianta le notizie sempre esaustive in esso contenute, quanto quello di fornire quante pi� notizie possibili, nell'intento di suscitare nei navigatori di internet, la voglia di volgere i passi verso la Reggia nuragica per ammirare de visu la grandiosa e affascinante visione del nuraghe di S. Antine. Vorremmo fornire qualche notizia inerente il nuraghe; attualmente � alto 17,55 metri, mentre il Nuraxi di Barumini ne misura metri 14,10, in origine ne misurava almeno 21, e si ergeva su tre piani.
Alcuni particolari ci hanno colpito in modo particolare. Nella cella circolare al piano terra, vi � un particolare oltremodo interessante. se si prende un foglio di giornale, lo si arrotola e gli si d� fuoco in cima, agitando questa specie di fiaccola, si noter� che non una scintilla cadr� sul pavimento in terra battuta, ma le scintille della fiaccola agitata tenderanno a salire verso la volta: significa, questo che esiste un passaggio, un tiraggio degno dell'opera dei migliori maestri muratori. Probabilmente, questo passaggio permetteva di comunicare con la cella superiore e viceversa... davvero singolare! Altra cosa che notai, anzi che mi fu fatto notare durante la mia prima visita di tanti anni fa, la cella del primo piano anch'essa circolare, con un bancone ed una nicchia. Quello che mi ha colpito (ora a causa di due fari che servono ad illuminare la cella, se non si coprono i fari con dei giubbetti), il fenomeno � irripetibile, ma, se si provvede come detto, si assiste ad un singolare fenomeno, se uno dei presenti si siede sulla nicchia e gli altri visitatori sul bancone circolare, quest'ultimi non vedono minimamente la persona che sta seduta nella nicchia, mentre questa vede perfettamente illuminati i volti dei visitatori seduti sul bancone. Detto che gli scavi hanno messo in luce un certo numero di capanne circolari, ma anche capanne lineari di et� certamente romanica, prima di concludere ci piace concludere con le parole autorevoli del professore Contu:- Comunque nuraghe e capanne costituiscono uno dei pi� interessanti esempi di architettura di tutta l'antichit� preclassica del Mediterraneo.

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