Villagrande
di Luciana
Cannas
Villagrande:
la Noia.
Nell�immaginario collettivo la noia richiama la
sensazione sgradevole prodotta dal ripetersi monotono delle stesse azioni, dalla
mancanza di distrazioni, che pu� portare ad uno stato d�inerzia e tristezza
tale da divenire insopportabile.
Qualcuno riusc� addirittura a sublimare questo status
d�angoscia proprio quando questa �vincendo la Speranza�pianta il suo
vessillo nero�.
Villagrande sceglie un modo pi� pragmatico e
produttivo di Baudelaire per ovviare al tedio, praticando il voyeurismo verbale
a livelli olimpici.
Gli abitanti esprimono tale azione con laboriosit�
e costanza estrema, e nessuno di essi � immune dall�esserne ora oggetto ora
soggetto. D�altronde il paese sa benissimo che i poeti sono i non
riconosciuti legislatori del mondo.
Dopo la strage delle Torri Gemelle, le discussioni
hanno toccato anche argomenti impegnativi come la politica estera. Dai bambini
alle elementari, agli anziani che mattina e sera fino all�imbrunire popolano
il portico, tutti parlavano di colui che improvvisamente era balzato sulle prime
pagine dei giornali, non era pi� conosciuto solo da Igor Mann o Magdi Allam, ma
era divenuto un fenomeno di massa sponsorizzato da mille barzellette, vignette,
e-mail: Ben Laden.
Le nostre discussioni sono sempre determinate dalle
notizie dei vari telegiornali che stabiliscono velatamente le priorit� degli
argomenti, che verranno affrontati una volta spento il televisore. Quindi �
necessario il �boom� dell�11 settembre, perch� il mondo conosca i
talebani, �veda� in tv le loro compagne, e scopra che essi erano al potere
dal 1996! E siccome la �reductio ad unum�, ci pone fra gli Occidentali, e ci
elegge dunque fra i popoli pi� civili, diamo il nostro giudizio, aperto ed
elevato. Facendo un�analisi sull�Islam, indietro di 622 anni rispetto a noi
moderni, diamo giustamente pene apocalittiche ai suoi seguaci, esprimendo il
nostro disappunto per certe religioni e chiamando in causa Lucrezio, che
parecchi secoli andati aveva intuito con il suo �tantum religio potuit suadere
malorum�, i danni delle scarse e scarne riflessioni.
Poi la stampa ha avuto un altro mostro da �sbattere
in prima pagina�: il delitto di Cogne.
Questo fatto, a differenza del primo che aveva
indiscutibilmente come obiettivo la cattura dell�uomo che aveva osato minare,
la superpotenza americana (il prefisso super ormai si pu� anche omettere), ci
ha consentito addirittura di creare le fazioni cosi come in tutta l�Italia:
innocente o colpevole?
Ma il mese di giugno 2002 ha
potuto impedire che il tedio piantasse �il suo vessillo nero nel nostro
cranio� grazie ai mondiali, ovviamente di calcio, perch� i mondiali di nuoto
e gli europei d�atletica che si sono susseguiti nel tempo, nelle discussioni
sportive dei Villagrandesi non suscitano lo stesso fervore. Cenerentola commuove
sempre, ormai nel calcio pi� che a scuola. Dopo aver visto la desolazione dei
quartieri dove sono nati, siamo tutti partecipi della promozione sociale che gli
ingaggi hanno consentito a Maradona e consentono a Ronaldo.
Oltre al marginale quesito
Baggio, agli schemi di gioco, alla formazione che ognuno di noi aveva in testa
sostituendosi virtualmente al mitico Trap., il mondiale ha regalato non poche
sorprese fissando nella nostra memoria lo sguardo del vichingo Larsen che alza
la bandierina, e il fischietto dell�arbitro nobile, almeno nel nome, Byron
Moreno. Dimenticavo i diavoli rossi e la debacle dell�Italia.
Soddisfatti per� gli interisti
perch� alla vittoria del Brasile ha contribuito non poco la resurrezione del
�fenomeno�, e per solidariet�, dato che siamo in un�Europa unita, sono
soddisfatti per questa rinascita anche gli Spagnoli.
Visti gli orari di colazione e
di pranzo delle partite, le discussioni si sono svolte principalmente in piazza.
L�androceo e il gineceo quando c�� questo argomento � d�obbligo, perch�,
come dice il giurassico Agroppi, l�onnipresente �calciologo�, le donne non
possono parlare di calcio, quindi o si allontanano con le amiche o rimangono coi
loro compagni in rigoroso e devoto silenzio! Forse il pindarico Brera, per
intenderci colui che chiam� Gigi Riva �rombo di tuono�, avrebbe consentito
ad Agroppi di fregiarsi del titolo �Rombo di balle�, a giudicare dalle
esplosioni del pubblico, allorch� ci diletta con la sua divina sapienza!
Tutti indistintamente abbiamo
parlato di questi argomenti e non ci siamo neppure annoiati.
Si poteva passare per la piazza
senza essere oggetto delle discussioni degli irriducibili del bar, individuabili
dal colore della sedia verde o nera, che osservavano distrattamente �quelli
del paese� che continuavano a �farsi le vasche�. Attivit� che resiste
d�estate, ma ormai in netto declino, anzi, quasi in disuso d�inverno.
Accantonate le tempeste
nazionali e internazionali, per ovviare al tedio, per �fortuna� c�� anche
il fatto di cronaca di cui come comunit� diventiamo spesso protagonisti. Per
alcuni giorni si riempiranno le giornate e l�Unione Sarda tira di pi�.
Nonostante si legga lo stesso giornale e si incontrino le stesse persone,
�vola veloce di bocca in bocca� qualche novit� sul fatto, grazie
all�abilit� oratoria e pittorica che ci caratterizza.
Siamo talmente operativi nel sociale che riusciamo
a trovare il motivo del deviato e poco ortodosso comportamento del compaesano
protagonista del misfatto, nel suo ghenos. Stabiliamo per lui/lei la pena per il
suo peccato, che se Cesare Beccaria fosse ancora vivo si renderebbe conto
dell�inutilit� �Dei delitti e delle pene�.
Non � masochismo se occupiamo
la mente con le tristi vicende del nostro amato borgo, ma impegno sociale.
Non conosciamo la noia da
moderni e figli del mondo quali ormai siamo. Ci rimpinziamo dei programmi
televisivi e vedendo il mondo aldil� di Villagrande, abbiamo imparato a parlare
l�italiano, principalmente le signorine e le signore (finalmente la par
condicio!), e i nomi pi� comuni come Barbara e Gabriele, sono sostituiti magari
da Jennifer o Michel. E per questioni di bon ton, si d� pi� prestigio e
modernit� alla paternit�, sostituendo l�obsoleto babbo con pap�!
Ma in questa piccola isola felice, per impedire che
la noia ci sovrasti, opera anche l�intellettuale non pi� nella sua dimensione
letterario-arcadica, superata da tempo, ma nella definizione gramsciana d�intellettuale
organico. Colui che mette a disposizione della massa la sua cultura e che
finalmente oltre alla conquista del potere, (condizione indispensabile per
operare nel sociale), comunica per riportare quei valori e riattivare
quell�attivit� mentale che ci consente di non annoiarci, c� impedisce di
avere comportamenti deviati e ci d� l�opportunit� di coltivare passioni.
L�intellettuale organico conosce bene il
�motto� socratico �sapere di non sapere�, la
sola convinzione che consenta di operare in qualsiasi campo della ricerca perch�
il sapere � dinamico ed essere convinti di sapere, ferma la nostra
conoscenza e le nostre riflessioni. Egli risveglia le passioni sapendo che
impera l�esterofilia a Villagrande pi� che altrove, ci induce a ricorrere
oltre i nostri confini territoriali, ci indirizza verso lo studioso che viene da
fuori perch� sa che ha pi� valore il vocabolario sardo del giapponese che non
quello di Mario Puddu scritto con la collaborazione dei nostri pi� insigni
glottologi. Conosce anche la nostra ospitalit� e il nostro rispetto per lo
straniero, tanto che Bossi qui sarebbe verde solo per la rabbia!!!
L�apoteosi di questa passione
esterofila, Villagrande l�ha vista qualche tempo fa quando per riportare alla
luce il nostro passato invit� un tedesco per ricordare, con grande orgoglio
della comunit� i luoghi e i cambiamenti del paese rispetto al periodo della II
guerra quando vi dimorava da soldato, confrontandosi con i ricordi dei nostri
anziani. Siamo un paese di pii e devoti. Abbiamo seguito le parole di Cristo chi
� senza peccato scagli la prima pietra, e abbiamo perdonato e
dimenticato il ruolo del tedesco nella guerra, tanto che nessuno ha fatto la
minima riflessione sul conflitto, ormai dimenticato. Ma siccome seguiamo le
battaglie sociali e seguiamo la giustizia di massa e non di principio tutti
abbiamo voluto la condanna di Priebke!
C� inorgoglisce che qualcuno
si ricordi di noi, e ricambiamo in ogni modo la stima che lo straniero ha nei
nostri confronti.Conseguentemente se un appassionato del mondo tedesco, popolo
che non molti decenni orsono ha salvaguardato la razza ariana con un ordine e
una disciplina davvero invidiabile, dice che il lituano poich� � simile al
latino, � annoverato fra le lingue neolatine, noi gli diamo credito perch� il
nostro patrimonio riusciamo a formarlo sulle teorie esterne senza neppure
prenderci la briga di indagare. Ma l�intellettuale organico sa che �se
tocchiamo con mano che nulla pu� nascere dal nulla, allora pi� chiaramente
sapremo comprendere quello che andiamo indagando�, e per un fatto non
passionale ma tecnico e scientifico, scopriamo che il lituano � molto simile
alla declinazione latina non perch� i Romani vi avessero impiantato una colonia
come credevano gli Umanisti, ma per un fatto ben noto ai glottologi, che
lituano e latino derivano entrambe dall�indoeuropeo. Essendo il
Lituano molto conservativo ecco perch� la sua somiglianza con la declinazione
latina!!!.
L�intellettuale organico sa
anche che una passione coltivata senza l�esperto rischia di ingabbiarci e di
cristallizzarci in una base falsa, e salva in corner la comunit� ricorrendo
all�aiuto esterno prima che si �batta� la punizione della falsit� su di
essa. Sa anche che l�atteggiamento socratico � proprio solo dell�esperto,
mentre l�appassionato crede �di sapere�.
Sa anche che solo con �la
rivolta dell�oggetto� noi saremo in grado di ritornare a �su connottu� e
a distinguere, l�esperto dall�appassionato. Opera e agisce in un paese dove
sembra si sia diffusa l�idea che il laureato sia un esperto.
I rischi che si corrono quando
ci facciamo trascinare da un appassionato e non da un esperto possono essere
talvolta motivo di � confusione, come quando gli appassionati hanno voluto
l�Eldorado a Furtei e gli esperti piangevano per lo sbancamento delle colline
e per lo spargimento di cianuro.
Se uno di noi sta male decide di
andare dal medico, il fatto che questo non sia competente � un altro discorso,
ma non ci fa decidere di andare da un architetto!
L�intellettuale organico
conosce perfettamente questi rischi e osserva tristemente i 1600 esperti
scienziati scelti dall�Onu, che lanciano l�allarme sui rischi del pianeta.
Ma siccome �a qualcuno piace caldo�, hanno la meglio gli appassionati
sugli esperti!
L�intellettuale organico sa
anche che affidando ad ognuno il giusto ruolo le passioni potrebbero essere
coltivate bene, sarebbero davvero grandi e si potrebbe comunicare il vero per
costruire qualcosa di meno falso, ci sarebbe pi� comprensione e non si
sentirebbe pi� parlare di un ministro della giustizia laureato in ingegneria!
Ma sa soprattutto che agli ozi letterari ci si pu� dedicare solo quando non si
fa politica, che � per� la sola condizione perch� si realizzi l�addizione
di Gramsci, nella sola persona: tecnico + politico!!!
Eh si! E� proprio un�isola
felice Villagrande perch� non conosce la noia. Con l�ospitalit� che la
distingue � disposta a sacrificare i suoi ingegneri, i suoi architetti, i suoi
letterati, per consentire a chi viene ospite come esperto o appassionato di
�ricostruire� la nostra storia!
L�incontro
Non ho mai pensato che Calvino o
Fenoglio, nati negli anni 20� potessero avere lo stesso curriculum vitae di un
loro coetaneo villagrandese, che invece di impegnarsi nelle lotte partigiane si
preparava a viver sotto il freddo il gelo e la canicola, ora in montagna ora in
pianura, al seguito di un gregge pi� o meno numeroso di pecore o capre. Eppure
in comune con loro, il villagrandese aveva la patria e il governo. La madre di
Calvino, Evelina Mameli era pure originaria della nostra Sardegna dove per�,
�la popolazione rifuggiva da forme violente nella lotta politica�.
Nel ventennio fascista i bambini
villagrandesi erano certo diversi dai loro contemporanei delle Simpatiche
canaglie, (allora il termine non scatenava guerre!), che si arrampicavano
al volante di una Ford� Insomma anche i nati nello stesso periodo non fanno
parte dello stesso �fascio� e, come nel nostro caso, della stessa cultura.
Ho sempre pensato che la cultura sia ci� che ti consentono e ti permettono di
acquisire nel luogo in cui sei nato in un determinato ordine costituito. Quando
si teme che tale ordine sia leso, i governi si danno da fare perch� ci� non
succeda. Non a caso in una lettera del 1942, Martin Borman, il segretario del
partito nazista, scriveva: � ogni persona istruita � un nostro futuro
nemico�. I nemici a Villagrande per quell�ordine costituito dal governo
Mussolini non erano tanti, anzi, era rarissimo che qualcuno del paese riuscisse
a proseguire gli studi. Il contatto con il mondo della natura, che potrebbe
piacere tanto a Fulco Pratesi, non era una scelta, ma l�unica via per andare
avanti. Ma anche un bambino di
Villagrande sul finire degli anni 20�, poteva a suo modo sognare, non perch�
andasse al cinema, non perch� avesse il tempo o l�opportunit� di leggere
favole, ma compiendo azioni da uomo e mostrando magari coraggio
nell�affrontare un viaggio nella notte, per rendersi utile alla famiglia.
Secondo ritmi e dimensioni culturali proprie di un luogo e di un mestiere, ma
anche di uno stato e di un governo, un bambino di Villagrande si accingeva a
vivere una bella avventura che avrebbe assunto concretezza e valore come tale,
soltanto qualche anno pi� tardi.
Lo spazio e il tempo nella
memoria di un pastore spesso si possono �ricomporre� con gli spostamenti del
gregge. Infatti l�uomo che mi racconta questa storia pur dicendomi di non
ricordare la stagione, riesce a ricostruirla perch� stavano per portare le
capre �gi�� verso una zona meglio nota col nome di Piscina �e Jana.
Quindi era estate, ed il territorio di Villagrande, ricco di boschi e anfratti
era un possibile rifugio per i latitanti. Era il periodo di Samuele Stocchino,
un giovanotto arzanese che indispettiva non poco il regime fascista, che aveva
istituito per la sua cattura una taglia di duecento mila lire. Ma si trattava
solo di chiacchiere e distintivo, dal momento che il regime fece passare
la morte di Samuele, avvenuta per malattia, per un atto eroico dei Carabinieri
esimendosi cos� dal pagare la taglia� Insomma questa era l�aria che tirava
nel periodo in cui il nostro piccolo villagrandese viveva i suoi primi anni di
vita e le sue prime avventure.
Part� dunque all�alba, con la
sorellina pi� grande di lui di qualche anno, che lo redarguiva spesso. In realt�
faceva questo per darsi delle arie e non perch� avesse la saggezza per farlo,
dal momento che aveva solo alcuni anni in pi� di lui, che invece non andava
ancora a scuola. Non ricorda gli abiti, ma dice ridendo: �erano sicuramente
poco eleganti�. Dovevano raggiungere il padre che teneva il bestiame a Piri
Martini, una localit� all�interno del bosco di Santa Barbara, prendere il
latte della mungitura e portarlo a casa nel paese. A Piri Martini non
c�era un vero e proprio ovile ma un orto che la famiglia coltivava, ed una
grande pianta che serviva da �riparo� alle capre.
Oggi �l�ex bambino� racconta questo ridendo,
pensando all�entusiasmo che ricorda di avere provato quando seppe di questo
incarico da adulto. La strada che percorrevano i due bambini aveva grossomodo il
tracciato che percorriamo oggi per arrivare a Santa Barbara. Allora per� non
c�era l�asfalto, ma una polvere giallastra e sottile che invogliava il
piccolo villagrandese a tracciare solchi col piede per sollevarla da terra e
tuffarsi dentro le nuvole che si formavano. Un signore che percorreva la stessa
strada lo riprende proprio per questo gioco, e avendo alterato non poco la voce,
pi� di una persona si gir� a guardarli, facendo arrossire la sorellina per la
rabbia, lui per l�offesa. Continuava
comunque a camminare risentito, ma anche perplesso, perch� la strada era
percorsa, oltre che da loro, da carri e uomini a cavallo che non sembravano
preoccuparsi del polverone che sollevavano. Arrivarono a Piri Martini
quando il sole era ormai sorto da un pezzo, percorrendo l�ultimo tratto di
strada che attraversava il bosco, con un uomo amico del padre che era andato ad
incontrarli. Non ricorda le smancerie del babbo felice di vedere come i suoi due
bimbetti fossero giunti illesi a destinazione, ma un andirivieni di uomini
adulti che parlavano piano. Le capre erano in �s�ameriagu�, dove si
riparavano dalla calura. I bimbi vennero lasciati in disparte e anzi, proprio
non vennero pi� considerati perch� arriv� un uomo intorno al quale si
affaccendavano tutti. Gli venne dato del latte appena munto, e solo dopo il
latte venne versato nei contenitori che chiamavano gavette. Il signore sembrava
molto rispettato e temuto, e non rivolse ai bambini la minima occhiata o parola,
tanto meno un buffetto. Si accavallavano discorsi incomprensibili e si respirava
nell�aria una certa fretta. Ma i bambini capivano che non era il momento di
dire o fare niente senza nuovo ordine. Il signore che scaten� tanto tripudio,
bevuto il latte, scambi� qualche parola con il padrone delle capre, il padre,
che teneva le gavette in mano ormai riempite e che aspettavano solo i bambini
per portarle a casa. Mentre stavano l� impazienti e coscienti della severit�
del genitore, ecco che finalmente questo si ricorda dei pargoli e fa loro cenno
di seguirlo e li accompagna fino alla strada. Raccomanda loro di stare attenti
come si fa sempre coi bambini, e li ammonisce di proseguire senza soste fino al
paese stando attenti a che il contenuto giunga integro. Al bambino che prov� a
porre qualche domanda sull�identit� dello sconosciuto, oltre ad uno spintone
della sorella bast� lo sguardo del �patriarca� per non insistere. Il metodo
Montessori ancora non era contemplato!
Qualche tempo dopo seppe che quell�uomo dissetatosi col
latte di capra era il famigerato Samuele Stocchino, meglio noto come tigre
d�Ogliastra. �La Sardegna liberata da un pericolo e da una vergogna con
l�uccisione del feroce brigante Stocchino� scriveva il Popolo d�Italia.
Forse non era poi cos� feroce e pericoloso �
Chiss�
se il metodo Montessori contempla che in Sardegna fare la domanda non era
neppure lecito, rispondere era addirittura follia!